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Possiamo già sentirci oggi, a Parma, in una Food Valley? Tra città e territori in cui la cultura del cibo si rivela quale denotato antropologico prevalente? Il termine "food" rimanda innanzitutto alla priorità nutritiva e poi all'entità socio-economica e dell'innovazione scientifica, tra old e new economy, ma anche estetica, etica e simbolica, tra espressioni pagane, tradizione cristiana, nuovi stili di vita. Risulta in ogni caso evidente che al valore del cibo, quale componente necessaria al corpo e al suo benessere, non può non corrispondere la piena fiducia verso chi lo produce e lo distribuisce. Qui si apre la ragione dell'abbinamento al secondo termine, "valley". Vale a dire il contesto, l'ambiente, i luoghi fisici e soprattutto gli attori sociali attraverso i quali si determinano le condizioni per la produzione di prodotti alimentari di qualità. La cultura del cibo e quella del luogo diventano allora un tutt'uno. Un unico prodotto. Su questo importante tema diversi docenti dell'Università di Parma mettono a disposizione un primo, parziale e dimostrativo, quadro multidisciplinare di ricerche, per l'avvio di un'elaborazione progettuale dedicata alla futura Valle del Cibo.